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03 Giu Longiano Freedom Flotilla, day 3

Ben GurionLONGIANO – E’ partita la carovana che riporterà a casa i sei attivisti italiani, fra cui il longianese Manuel Zani. Partito nella tarda mattinata di ieri dal carcere di Beersheba dove era detenuto in stato di fermo assieme agli altri membri dell’equipaggio della Flotilla, Manuel è stato scortato dai militari israeliani sino all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove verrà imbarcato su uno dei sei aerei speciali in partenza per la Turchia. Lo scalo all’aeroporto di Ankara o di Istanbul – queste la destinazione più probabile per la comitiva di italiani – rappresenterà ufficialmente il ritorno allo stato di libertà per Manuel Zani e gli altri attivisti protagonisti di questa vicenda che presenta, con il passare del tempo, sempre più lati oscuri. I genitori ed i fratelli di Manuel, nonostante il filo diretto con la Farnesina rimangono in attesa di entrare in contatto diretto con il proprio caro, visto che il governo israeliano non ha acconsentito ad alcun interlocutore non istituzionale di raggiungere telefonicamente i detenuti per tutta la durata del loro trattenimento. “Stiamo aspettando di ricevere la notizia dell’arrivo di Manuel in Turchia – così il fratello di Manuel, Mattia Zani -perché solo una volta atterrato ad Istanbul potrà farci sapere direttamente come sta”. La vicenda è resa più complessa dal fatto che tutti i membri dell’equipaggio della Flotilla sono stati obbligati a consegnare i loro averi personali - fra cui fotocamere, cineprese e ovviamente telefoni cellulari - ai militari israeliani durante le fasi immediatamente successive al blitz. Grazie al fratello minore Mattia si sa che sono arrivate delle “rassicurazioni da parte della Farnesina sulla riconsegna da parte del governo Israeliano di tutto il materiale sequestrato”. L’importanza di questo fatto, a prescindere dal valore economico dei beni in questione, è ovviamente rappresentata dall’importanza delle immagini e dei video girati. Come sappiamo, sulle navi della Flottilla attaccate all’alba di lunedì scorso erano presenti diversi giornalisti, foto e video reporter, fra cui certo Manuel Zani. Il dubbio che tutte le riprese e le immagini
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01 Giu Longiano Freedom Flotilla, day 2

LONGIANO – Manuel Zani sta bene. La notizia è finalmente arrivata ieri pomeriggio in seguito all’incontro del console italiano a Tel Aviv Gloria Belelli con i 6 cittadini italiani fermati in territorio israeliano. Al momento Manuel assieme agli altri 5 connazionali si trova nel carcere di Ela nella città di Beersheba, nel deserto del Negev a poche decine di chilometri da Gaza. Il suo fermo si è materializzato in seguito al trattenimento ad Ashod, città portuale a sud di Tel Aviv, nella notte di lunedì scorso assieme agli altri membri degli equipaggi delle navi di Freedom Flotilla, la spedizione umanitaria vittima dell’attacco che ha riportato 9 morti e decine di feriti di nazionalità prevalentemente turca. Così come la maggior parte degli attivisti non coinvolti negli scontri, anche Manuel Zani si era rifiutato ieri di autorizzare la sua “espulsione lampo”. Da qui la detenzione nel carcere che secondo fonti accreditate non potrà durare meno di 72 ore. Questa infatti dovrebbe essere la durata minima della reclusione per coloro che sono in attesa di una sentenza di espulsione. Sono comunque ore di
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31 Mag Longiano Freedom Flotilla

LONGIANO – Arrivano con il contagocce le informazioni sugli italiani coinvolti nell’attacco israeliano alla missione di pace internazionale denominata “Freedom Flotilla”, che trasportava tonnellate di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza. E come una goccia, fra gli attivisti e gli esponenti delle ONG internazionali coinvolti nel drammatico attacco di ieri c’è il giovane fotoreporter longianese Manuel Zani. Le informazioni sul suo conto si fanno attendere. Dalla Farnesina per il momento arriva solo la notizia che fra i morti dell’attacco non figurano italiani. Ed il fiato torna a farsi spazio in gola. Classe 1980, Manuel si laurea a Bologna in lettere e filosofia, lavora come cameriere in alcuni ristoranti di Longiano, impieghi che gli permettono di dedicarsi a quella che è la sua vera vocazione senza gravare sulle spalle della famiglia. Raccontare quello che ti succede attorno, il video ed il giornalismo: passioni talmente grandi che lo portano venerdì scorso ad imbarcarsi per la Palestina come freelance assieme ad altri 5 giornalisti di Infopal, un’agenzia stampa online a fini non lucrativi che segue l’evoluzione delle vicende mediorientali avente sede in provincia di Torino.
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