14 Mag Pater Nembrot su RUMORE di Maggio!

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Il mondo dei social network sta diventando sempre di più un universo pornografico, dove tutti copulano con tutti, anzi condividono contenuti, che in fondo è un po' la stessa cosa. Così capita che il buon vecchio myspace si sia preso una bella bastonata nelle gengive tentando di emulare il suo cuginetto più giovane figlio di Zuckenberg, e che lo stesso facebook sembra avere l'intenzione di emulare in qualche modo le funzionalità di Twitter.
Trasformare Cesena in una città a misura di bambino. Se fosse questo uno degli obiettivi di Paolo Lucchi e della sua giunta, l’importante riconoscimento che di qui alla conclusione di “E’ Maggio che Bello” potrebbe arrivare da parte dell’Unicef e del suo comitato provinciale rappresenterebbe un importante attestato di merito, proprio in questo senso. Come emerso durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa tenutasi ieri presso la sala nera
CESENA – Sono tante le iniziative che per tutto il mese interesseranno il centro cittadino, i bambini e le famiglie di Cesena. “E’ Maggio che Bello” è il nome scelto per raccogliere all’interno di un’unica cornice i momenti che l’amministrazione comunale, l’assessorato alla pubblica istruzione e alle politiche per l’infanzia e la rete associativa del territorio hanno allestito con l’obiettivo di promuovere e sostenere i diritti civili ed educativi dei minori.
La manifestazione si aprirà il 6 maggio alle ore 17.00 presso Palazzo del Ridotto con la mostra
Nazismo Sostenibile. Necro Risparmio Energetico. Il nostro personaggio si chiamerà John, in omaggio a John Shaft, il detective più birro della storia della Blacksploitation. Memorabili le sue parole "oggi mi sono sentito come una macchina piccola, e non è giusto sentirsi così", prima di una scena di sesso che più anni '70 di così si muore.
John Lewis dicevamo. Seduto su un'auto di servizio a pochi passi dalla porta della camera mortuaria in cui giace la madre della madre di Shaft si trova un vecchio uomo, vestito in modo goffo e giovanile. Sembra stia parlando da solo e sembra che abbia in
Coltivare la terra per raccogliere da essa i frutti del proprio lavoro è parte di quel piccolo ma sostanziale insieme di cose che distingue l’essere umano da quello animale e rappresenta una delle attività che l’uomo svolge da più tempo in assoluto. L’arte di coltivare aree di verde pubblico a fine politico, culturale e sociale, in poche parole il Guerrilla Gardening, ha tuttavia un’origine molto più recente, che viene fatta risalire alla metà degli anni sessanta quando, negli Stati Uniti e più precisamente a New York, un gruppo di attivisti guidati da Liz Christy