08 Mag Una Republica fondata sul lavoro (non retribuito)
CESENA – La nostra provincia si colloca per qualità della vita e tasso di disoccupazione fra le aree più floride di tutta Italia. Secondo recenti proiezioni di Unioncamere e Prometeia, il tasso di disoccupazione provinciale nel biennio 2010-2011 dovrebbe collocarsi attorno a quota 6,5% mentre in Italia la media sarà dell’8,3%. Questo però non è sufficiente per incensarci e per dire che in fondo va tutto bene. Non è sufficiente perché anche nella nostra provincia sono tanti gli esempi, forse la maggior parte, che confermano il nostro paese come una nazione fondata sul lavoro. Sì, sul lavoro non pagato. Una parafrasi del primo articolo della costituzione ironica che però riflette la condizione di tanti ragazzi, spesso laureati nelle discipline più varie che si trovano a dover accettare proposte di lavoro a compenso zero per non rimanere fermi e lentamente cucirsi fuori dal mondo del lavoro. Lo spunto per queste considerazioni nasce da un annuncio di tirocinio/stage formativo che il settore ambiente del Comune di Cesena offre, si legge, “a studenti e a laureati che abbiano sviluppato preferibilmente esperienze di studio e/o lavoro sui temi della comunicazione ambientale. E’ richiesta una buona conoscenza dell’inglese scritto e parlato, è richiesta un’ottima conoscenza degli strumenti informatici, di internet ed esperienza nell’utilizzo dei principali social network. Non è previsto rimborso”. Oltre a pubblicizzare la proposta formativa, c’è però da farsi una domanda: va bene la crisi, l’austerità greca che incombe e così via, ma se anche i comuni – nell’immaginario collettivo da sempre luoghi di riassorbimento del micro precariato locale – cominciano a chiedere lavoro e a non pagarlo, dove andremo a finire?
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