25 Ott Investimenti sui derivati e pubblica amministrazione: che pasticcio!
I prodotti finanziari derivati rappresentano risorse che negli ultimi anni si sono rivelate pericolose ed estremamente adatte per fini speculativi. Vero è che, come tutte le cose, anche i derivati possono essere messi sotto una luce positiva: permettono di ottenere alti profitti attraverso l’utilizzo del leverage, possono essere utilizzati per coprire il rischio sui propri investimenti, e così via. Il trading sui derivati è abbastanza diffuso e dà delle soddisfazioni anche ad investitori di medio taglio.
Rimane però il fatto che il mercato dei futures sia altamente rischioso: la leva finanziaria è una lama che se da un lato moltiplica per il proprio coefficiente le possibilità di guadagno, dall’altro moltiplica la consistenza della perdita, con la stessa inesorabile ignoranza.
Come è possibile allora che una pubblica amministrazione, nella fattispecie il comune di Rimini, investa in mercati derivati??? Mi sembra allucinante. Come pare poi da questa news, il motivo di un simile investimento sarebbe quello di recuperare un deficit importante che pesa sulle casse comunali. Fermo restando che il tribunale di Rimini sembra aver dichiarato la nullità dei contratti, per motivi che al momento non ci è dato sapere, come può un comune che amministra denaro pubblico investire capitali su mercati in cui il rischio è dichiaratamente elevato? Un pasticcio multiplo dunque, che farà sicuramente sorridere gli squali che nuotano in cerchio all’interno di Piazza Affari – nonostante le avance libiche di Gheddafi, Unicredit è ancora un istituto bancario del nostro paese – ma che certo faranno torcere il naso ai cittadini di Rimini. Sempre che questi siano a conoscenza dei fatti.
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