06 Ott Quando un Media Buyer richiede un “IO” non ha una crisi d’identità
Quando un media buyer richiede un “IO” non ha una crisi di identità! Che cos’è un Media Buyer vi chiederete? Prima di tutto vediamo quello che NON è. Non è una persona che testa elettrodomestici, non è una casalinga che colleziona televisioni, non è una ragazzina con tanti cellulari quante le compagnie telefoniche. Un media buyer è una di quelle figure collocate all’interno del mercato del Web Marketing, che si occupa di acquistare spazi pubblicitari ed inserzioni per conto terzi.
Internet ha moltiplicato di fatto non solo le possibilità di ricerca da parte degli utenti, ma anche – e soprattutto aggiungo malignamente io – le possibilità pubblicitarie di grandi e piccoli investitori, che possono selezionare portali, blog, siti dinamici o statici, individuando i propri pubblici ideali ed offrire loro un advertising il più possibile targettizzato. Sperando ovviamente che questo processo comporti un aumento in termini di costi/benefici alla campagna.
Quando un Media Buyer parla di “IO” si riferisce a quello che viene chiamato Ordine d’Inserzione (insertion order).
Un ordine di inserzione è in linea di massima un primo contratto che viene promosso fra le parti, l’inserzionista da un lato ed il media manager dall’altro, all’interno del quale vengono messi in chiaro i termini dell’inserzione stessa: data d’attivazione e scadenza, la durata, il numero dei contatti possibili, i costi (con diversi indicatori, fra cui certo il CPC, CPM, CTR, ecc.).
Così, anche quando un media buyer passa giornate e giornate visitando centinaia di pagine web al giorno, pubblicate in decine di lingue differenti, con grafiche funzioni e navigazioni magari opposte, non abbiate timori: nel caso richiedesse un “IO” sorridete, non si tratta di uno dei tanti esseri umani in cerca della propria identità, ma di un acquirente in cerca di proposte d’acquisto!
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