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Poesie e Racconti

14 Nov #scrivereisogni | Incubo a chiocciola

Sono solo, su di un divano in una grande casa che sembra avere decine di stanze enormi, completamente libere. La maggior parte delle finestre è chiusa, anche quella della camera in cui mi trovo. Qui però il motivo lo conosco: sto guardando un film, riconosco un PC portatile, se c'è una cosa che odio è il riflesso della luce sullo schermo. Il film è abbastanza lugubre, sembra un film horror ma non è ancora entrato nel vivo. Nel film c'è un'atmosfera inquietante e sinistra, sullo schermo le scene che ritraggono una grande casa, piena di stanze enormi, completamente libere. Mentre le riprese si soffermano su di una stanza con un parquet di legno color rovere ingiallito mi rendo conto che quella è la stanza immediatamente confinante con quella in cui mi trovo. La telecamera in soggettiva si muove verso la porta, è molto buio. Sento un rumore.
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06 Nov #scrivereisogni | Un cane scaccia cani. Zombi

Lunedì 4 Novembre 2013. Ore 07.50

Un  pomeriggio soleggiato e mite. Esco di casa, ho dei pantaloni corti, calzini bianchi di spugna, scarpe da ginnastica e una maglietta. I pantaloni sono color verde militare. Ho anche una felpa con il cappuccio grigia. La porto nelle mani e la stendo sul prato che c'è immediatamente sopra al muricciolo dove mi sono appena seduto. Le gambe ciondolano in basso e sbattono come quando da bambini si era in attesa di qualcosa. Ma senza ansia. Poi mi stendo, sistemo la felpa a cui faccio aderire la mia schiena. Le gambe rimangono lì e ondeggiano mentre porto le braccia e le mani dietro la testa, in posizione di totale pace e contemplazione.

Mi godo la luce del sole ma inizio a sentire dei piccoli fruscii fra i fili d'erba che si fanno sempre più assordanti. Ronzii di insetti pesanti, cicale che urlano. Qualcosa sembra strisciare sotto la maglia ed è lì che mi alzo. Mi giro con un po' di agitazione e vedo che il prato è popolato di insetti. Normali per un prato caraibico probabilmente. Insetti enormi rispetto alle dimensioni della vita da svegli.

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02 Gen Impetus B | Bologna, David Crosby e il primo giorno della fine del mondo

Come crescono in fretta le unghie in vacanza. Quelle dei piedi con una curva ancora più ripida, sarà colpa dei calzetti. Non che la cosa sia giunta a dei livelli in cui il fastidio è insopportabile, ma se cammini un po' lo senti. Il primo gennaio sono stato a San Luca. 666 archi, il porticato più lungo del mondo. Questo signore deve aver avuto a che fare nella sua esistenza con dei serpenti e mentre attraversavamo il portico realizzato per lui e la sua madonna la cosa è venuta fuori. Come se Bologna la dotta, la rossa, la grassa fosse una specie di sasso incastrato ed avvolto da serpi e rettili dalla colonna vertebrale fatta di archi e dalle squame di mattone rosso, aggrovigliate fra loro in labirinto che al centro da spazio alle due torri. Sì un'immagine abbastanza epica, ma con l'anno nuovo bisogna partire carichi. Mi è piaciuto pensare al portico di San Luca come una specie di "anomalia del sistema", come un elemento di rottura rispetto all'equilibrio del paesaggio urbano, del reticolo di strade e passeggiate coperte all'interno della città.

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