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Ambiente

21 Set Social Guerrilla Marketing

British-Petroleum---big-problemA proposito di petrolio, catastrofi e design. Navigando sul web mi sono imbattuto in una singolare iniziativa, incontrata su questa "piattaforma di acume" che presenta non pochi aspetti interessanti su cui dibattere. Primo fra tutti la colossale ondata di discredito che sta colpendo la British Petroleum (BP) dopo l'incidente nel golfo del Messico e i danni da esso provocato; secondo che il caso rappresenta una ottima occasione di aggregazione da parte di tutta una serie di profili, persone, tipi, che focalizzando la propria identità al centro del sole della BP contestano l'economia del petrolio, le controindicazioni che essa comporta ed i danni - principe dei quali è sicuramente il disastro della Deepwater Horizon - che essa rischia di provocare.

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20 Set Deep Financial Horizon

deep financial horizonMentre cominciamo a dimenticare del disastro del Golfo del Messico, la deepwater horizon e le grottesche misure d'intervento che Brithish Petroleum e governo americano hanno messo in atto per sanare la perdita di petrolio ad oltre 1500 metri di profondità, le chiacchiere sullo stato delle finanze di BP si fanno sempre più maligne e a quanto pare, consistenti. Deep Water Horizon era il nome della piattaforma sotto la quale si è aperta una falla capace di riversare migliaia e migliaia di litri di petrolio nelle acque dell'oceano, i cui danni sono ancora oggi difficili da quantificare. L'immagine qui a fianco non è una tela di Van Gogh. E' petrolio che galleggia poco distante dalle rive del Mississipi. il punto però è una altro. E se la BP dovesse nascondere falle anche dal punto di vista societario e finanziario? Vedo già i titoli sulle prime pagine dei giornali. Vuoi che nessuna parli di British Petroleum e del suo crack, come di un "Deep Financial Horizon"?!

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30 Ago Mangiare le farfalle

Circa 20 anni, quanti di voi sarebbero disposti a mangiare farfalle?! Si perchè la FAO - l'organizzazione internazionale dell'ONU per il cibo e l'alimentaizone - ha messo recentemente in guardia dalla necessità, per l'intera umanità di inserire all'interno della propria dieta una crescente e progressiva quantità di insetti che dovrebbero in qualche modo affiancarsi e sostituire con il tempo la carne. Produrre bistecche inquina, i capi di bestiame inquinano - il fatto che le loro flautolenze siano la 3 fonte d'inquinamento dopo la CO2 di Industrie ed Automobili mi ha sempre fatto ridere un sacco - mentre di mosche ce ne sono in abbondanza, spesso dano pure fastidio. Perchè non farci del macinato?? C'è anche da dire che poi con le farfalle ci andrebbe relativamente grassa. Almeno un po' di colore, un piatto pur sempre allegro e lontanamente appetitoso riusciremo comunque ad averlo. Che dire di cavallette, scarabei, scarafaggi e millepiedi? Fermo restando che in asia pittosto che in africa l'etnomofagia, il mangiare insetti, è realtà da chissà quante migliaia di anni, sembra che anche dalle nostre parti dovremmo progressivamente abituarci. Oppure tornare a farlo. Da un punto di vista
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23 Ago Da oggi siamo in Bolletta: ma madre natura ci abbonerà i fasti del week end

earth-overshoot-day-2010Da sabato siamo in bolletta. Da sabato 21 agosto, la terra ha donato tutti i frutti che poteva dare per il 2010 e da sabato fino alla fine dell'anno accresceremo il nostro debito nei suoi confronti. Vero o no, fa impressione pensare a quanto stiamo sdrenando la realtà, avidi di dinéro gravidi di pattuméro..... ...Si chiama “Earth Overshoot Day” cioè il giorno del superamento, il giorno il cui chiediamo alla Terra nel suo insieme più risorse di quante ce ne può fornire. In pratica, funziona come un conto corrente dove ogni anno possiamo prelevare al massimo la cifra di cui disponiamo, e se superiamo tale cifra andiamo in rosso, che tradotto in linguaggio ecologico significa più mancanza di beni ambientali, quali aria, acqua potabile, foreste, cibo, sulla terra e in mare, cioè è il giorno del superamento, in cui la terra inizia a vivere al di sopra dei propri mezzi ecologici.
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19 Mag "Chi inquina paga": la storia travagliata dell'Emission Market

Emission Trading Photo by Giulio SagginSono passati oramai 14 anni, da quando nel 1996 la UE pubblicò la Direttiva 96/61/CE (Direttiva IPPC) che stabiliva una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa. L’acronimo IPPC significa “Integrated Pollution Prevention and Control”,e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento sui due importanti versanti degli inquinanti propriamente detti (SO2, NOx, Particolato, etc.) e dei gas climalteranti come la CO2 . La Direttiva IPPC, per l’ampiezza dei processi che interessava e per le notevoli attività di censimento e di raccolta dei dati di emissione dei singoli processi necessarie per l’attuazione, è
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19 Mag “Chi inquina paga”: la storia travagliata dell’Emission Market

Emission Trading Photo by Giulio SagginSono passati oramai 14 anni, da quando nel 1996 la UE pubblicò la Direttiva 96/61/CE (Direttiva IPPC) che stabiliva una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa. L’acronimo IPPC significa “Integrated Pollution Prevention and Control”,e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento sui due importanti versanti degli inquinanti propriamente detti (SO2, NOx, Particolato, etc.) e dei gas climalteranti come la CO2 . La Direttiva IPPC, per l’ampiezza dei processi che interessava e per le notevoli attività di censimento e di raccolta dei dati di emissione dei singoli processi necessarie per l’attuazione, è
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10 Mag Seveso

SevesoSeveso è una piccola cittadina situata nella bassa Brianza, pochi chilometri a sud di Milano. Da oltre trent’anni il suo nome è associato ad uno dei disastri ambientali più devastanti nell’intera storia dell’umanità. Nell’estate del 1976 infatti una nube tossica, proveniente dagli stabilimenti dell’impianto chimico dell’Icmesa situati nella vicina Meda, coprì il suo cielo. Quella nube era carica di un violento gas che tutti presto avrebbero imparato a conoscere e ad additare con il nome di diossina. Al momento dell’incidente non vi furono morti, nonostante quasi 200 persone furono colpite da cloracne, una pericolosa dermatosi provocata dall'esposizione ai gas
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