01 Mar Wwf Cesena, vacche magre. Ops, panda.
CESENA – Tempo di vacche magre per le associazioni del comprensorio cesenate. E anche i panda non se la passano gran che bene. Il Wwf di Cesena vedrà nei prossimi mesi raddoppiare il costo dell’affitto annuale della sua sede, attualmente situata nei pressi di Villa Calabra, nei locali della ex scuola elementare dove, tra l’altro, ha sede anche il quartiere Cervese Nord. L’affitto – va detto – è stato sino a questo momento contenuto: “soli” 200 euro all’anno. A partire da quest’anno comunque, il Wwf sarà chiamato a a raddoppiare i costi per le spese di gestione della sua sede, visto che l’amministrazione comunale, a detta dello stesso presidente del Wwf di Cesena Ivano Togni, ha portato l’affitto da 200 a 400 euro all’anno. “Alla nostra associazione, sin dal suo radicamento a Cesena, è sempre stata concessa una sede dove ospitare documenti e tenere le riunioni del comitato, in via totalmente gratuita. Solo da quando siamo stati spostati qua ci è stato chiesto un contributo economico. La cifra è irrisoria è vero, ma per il bilancio di un’associazione come la nostra anche una somma simile può significare tanto. Il rincaro infatti crea qualche difficoltà perché dovremo trovare le risorse direttamente dalle nostre tasche, dato che i nostri conti per ora sono in rosso”. Si tratta probabilmente di una questione di principio, più che d’altro. Aumentare di 200 euro all’anno la pigione ad un inquilino non rappresenta per nessuno un grosso problema, ma raddoppiare l’affitto ad un’associazione importante come il Wwf può apparire agli occhi di molti una scelta politica, sicuramente un segnale – se pur circoscritto – di come si sono messe le cose oggi per il mondo dell’associazionismo. E, guardando di poco oltre al proprio naso, non è difficile prendere nota del modo in cui le amministrazioni siano costrette a rastrellare risorse per far fronte ai tagli imposti agli enti locali da parte del governo. A rincarare la dose c’è poi la notizia che vede l’amministrazione comunale costretta alla sospensione del bando per i contributi a centri culturali ed alle associazioni, che come conferma Paola Ombretta Sternini, presidente di “Campo di Stella”: “saranno sempre più costrette a contare su contributi ed incentivi privati”.
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