21 Set Social Guerrilla Marketing
A proposito di petrolio, catastrofi e design. Navigando sul web mi sono imbattuto in una singolare iniziativa, incontrata su questa “piattaforma di acume” che presenta non pochi aspetti interessanti su cui dibattere. Primo fra tutti la colossale ondata di discredito che sta colpendo la British Petroleum (BP) dopo l’incidente nel golfo del Messico e i danni da esso provocato; secondo che il caso rappresenta una ottima occasione di aggregazione da parte di tutta una serie di profili, persone, tipi, che focalizzando la propria identità al centro del sole della BP contestano l’economia del petrolio, le controindicazioni che essa comporta ed i danni – principe dei quali è sicuramente il disastro della Deepwater Horizon – che essa rischia di provocare.
Un bel caso di marketing sociale: ad essere promosso attraverso quest’iniziativa non c’è alcun prodotto, piuttosto un’idea – un’idea forte, anticapitalistica se vogliamo – ovvero quella di stigmatizzare soggetti che si macchiano di crimini ambientali, premeditati o meno. E dalla forza dell’idea nasce quella di guerrilla, intesa come forma di comunicazione non convenzionale.
Un vero e proprio fenomeno sociale, carne da dare in pasto ai sociologi dell’ambiente senza ombra di dubbio.
Ad ogni modo, il link all’origine del post è questo. Se non frega un lazzo di ambiente, disastri, green economy o investimenti, dai un’occhiata al link per dare ossigeno agli occhi. Se poi hai qualche vocazione da grafico o da web designer, te lo confesso, a guardarci bene vengono di quelle idee..
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