16 Feb Facebook sta morendo.
“Ti ricordi MySpace? Che figata, poi ad un certo punto è arrivato Facebook e ha spazzato via tutto”. Stamattina la pausa caffé è iniziata così: al posto di “Mark” (Zuckenberg ndr.) c’era “Tom”, con la sua t-shirt bianca e sullo sfondo il muro di uno scantinato ricoperto di scritte a cavallo fra punk e Massachussets Institute of Technology. Poi di rientro in scrivania mi sono imbattuto in questo curioso articolo pubblicato sul Guardian del 2014 che paragona in sostanza la diffusione esponenziale di Facebook a quella di una malattia infettiva e conclude che, proprio come tutte le epidemia che si sono propagate sul nostro pianeta dall’alba dei tempi, anche quella del social network blu arriverà all’estinzione, perdendo oltre l’70% degli utenti entro il 2017.
Dando un’occhiata ai trends dal 2014 ad oggi in effetti sembra che la situazione sia proprio messa in questi termini:
E c’è di più. Da qualche tempo si sente parlare di dark social come della nuova frontiera della rete sociale. “Le condivisioni di contenuti private stanno superando quelle pubbliche”, si dice. Ma cosa vuol dire in pratica tutto questo? Questo significa che gli utenti stanno iniziando a capire che la configurazione di default di Facebook trasforma il profilo di ciascuno in una sorta di finestra aperta sulla nostra mente, ammesso che l’utente reale ne abbia una che contenga qualcosa. E visto che configurare i filtri sulla privacy per molti è un’attività troppo complicata, in tanti si sono orientati direttamente a utilizzare con una maggiore frequenza applicazioni di messaggistica tradizionali, che per loro stessa concezione sono private, esclusive.
Facebook nel 2016 ha registrato 1,6 miliardi di utenti attivi, Messenger e Whatsapp più di un miliardo. Secondo Simon Kemp il sorpasso di un’app di messaggistica privata avverrà verso la fine del 2017, in pole ci sono Messenger e Whatsapp, che guarda un po’ sono sempre di proprietà di Mark Zuckenberg.
Se queste previsioni dovessero rivelarsi vere, dovremmo aspettare ancora qualche anno prima di conoscere il nuovo “Tom”. Tenendo ben presente che il numero di profili Facebook relativi ad utenti morti supererà quello di utenti vivi nel 2098. Non c’entra una mazza lo so ma mi piaceva l’idea di finire il pezzo così.
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