04 Apr Un po' di brace per l'acceso dibattito sul futuro energetico del paese: il caso Drillmec
CESENA – Il dibattito sull’energia è quanto mai acceso. Il disastro di Fukushima ha riportato in auge la questione nucleare e la vicina Ravenna teme di dover ospitare in un futuro quanto mai prossimo una centrale atomica la cui ombra ovviamente grava su tutte le città vicine, fra cui Cesena. E’ rovente anche la situazione del mercato delle rinnovabili che dopo il boom degli incentivi statali per l’installazione di sistemi fotovoltaici è ora al centro di una clamorosa per quanto incomprensibile marcia indietro da parte del governo, che rischia di mandare l’intera filiera nel caos. In uno scenario così incerto, c’è chi con l’energia continua a fare affari d’oro, come nel caso dell’azienda cesenate Trevi. La società Drillmec infatti, controllata dal Gruppo Trevi, si è recentemente aggiudicata una importante commessa in Turchia per la fornitura di impianti di perforazione petrolifera per una cifra complessiva di 212 milioni di dollari. Come sottolinea in una nota l’amministratore delegato di Drillmec Claudio Cicognani, “questo nuovo contratto evidenzia ancora una volta la crescente visibilità della divisione Drillmec all’interno del mercato mondiale dell’Oil&Gas”. Il contratto va infatti ad aggiungersi ad altri successi dal calibro simile per la società cesenate, come ad esempio quello relativo alla vittoria del bando per la fornitura di 3 piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico per un valore di oltre 105 milioni di dollari. E se non altro, tutto questo prova almeno due cose: da un lato il valore e l’assoluta professionalità di Trevi e delle sue divisioni, che proiettano la società cesenate ai vertici di un importantissimo settore per l’economia mondiale e locale come quello delle perforazioni; dall’altro, il fatto che, nonostante il fuoco e gli accesi dibattiti su nucleare e rinnovabili, Cesena come il resto del mondo non sembra poter fare a meno di quella preziosa melma nera chiamata petrolio.
No Comments