03 Apr "Guerrilla Gardening" a Cesena
CESENA – Il linguaggio del marketing ha fatto presa su tanti aspetti della vita quotidiana e sembra aver posto radici profonde anche all’interno del mondo dell’associazionismo. Il Guerrilla Gardening così diventa un’attività che alla lettera si traduce in una forma di giardinaggio virale e partecipato che ha l’obiettivo di piantare, coltivare e veder crescere nuovo verde nei parchi e per le vie di una città. E’ in quest’ottica che l’associazione Viaterrea, in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Cesena ed il Parco Fiume Savio organizzano il primo “Guerilla Gardening” proprio a Cesena: sabato 2 aprile, a partire dalle ore 9,30, presso l’area Cà Barchi in Via Roversano verranno distribuite a tutti i partecipanti una varietà assortita di germogli e tutto il necessario per posare quest’ultimi nell’appezzamento di terreno della città che riterranno più adatto. Agrifoglio, sanguinello, nocciolo, frassino, melo, pero e ciliegio selvatico sono le specie arboree che saranno distribuite ai partecipanti. “Ogni anno riceviamo dalla Guardia Forestale un discreto numero di arboscelli che provvediamo a distribuire gratuitamente a tutti coloro che ne intendono fare buon uso. Quest’anno – commenta Eddi Bisulli, dell’associazione Viaterrea – abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa singolare in modo da unire la passione per la natura ed il verde a quelle che sono tematiche sempre più importanti per la vita di un cittadino: la partecipazione, la cittadinanza attiva e la vera fruizione del verde pubblico”. Le aree individuate per i primi interramenti sono il Parco del Fiume Savio, il Parco della Rocca e quello di Villa Silvia. Trattandosi di “Guerrilla” tuttavia ci si dovrà aspettare giardinieri armati di paletta e secchiello in diverse altre parti della città, poiché è proprio questo l’obiettivo ultimo dell’iniziativa. “Oltre che distribuire gratuitamente germogli e condividere un momento di svago e divertimento – aggiunge Bisulli – ci piacerebbe contribuire al’incremento della diffusione di una cultura del verde che nelle nostre città spesso è sacrificata in nome di cemento, svincoli e palazzi”.
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