LONGIANO – E’ partita la carovana che riporterà a casa i sei attivisti italiani, fra cui il longianese Manuel Zani. Partito nella tarda mattinata di ieri dal carcere di Beersheba dove era detenuto in stato di fermo assieme agli altri membri dell’equipaggio della Flotilla, Manuel è stato scortato dai militari israeliani sino all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove verrà imbarcato su uno dei sei aerei speciali in partenza per la Turchia. Lo scalo all’aeroporto di Ankara o di Istanbul – queste la destinazione più probabile per la comitiva di italiani – rappresenterà ufficialmente il ritorno allo stato di libertà per Manuel Zani e gli altri attivisti protagonisti di questa vicenda che presenta, con il passare del tempo, sempre più lati oscuri. I genitori ed i fratelli di Manuel, nonostante il filo diretto con la Farnesina rimangono in attesa di entrare in contatto diretto con il proprio caro, visto che il governo israeliano non ha acconsentito ad alcun interlocutore non istituzionale di raggiungere telefonicamente i detenuti per tutta la durata del loro trattenimento. “Stiamo aspettando di ricevere la notizia dell’arrivo di Manuel in Turchia – così il fratello di Manuel, Mattia Zani -perché solo una volta atterrato ad Istanbul potrà farci sapere direttamente come sta”. La vicenda è resa più complessa dal fatto che tutti i membri dell’equipaggio della Flotilla sono stati obbligati a consegnare i loro averi personali - fra cui fotocamere, cineprese e ovviamente telefoni cellulari - ai militari israeliani durante le fasi immediatamente successive al blitz. Grazie al fratello minore Mattia si sa che sono arrivate delle “rassicurazioni da parte della Farnesina sulla riconsegna da parte del governo Israeliano di tutto il materiale sequestrato”. L’importanza di questo fatto, a prescindere dal valore economico dei beni in questione, è ovviamente rappresentata dall’importanza delle immagini e dei video girati. Come sappiamo, sulle navi della Flottilla attaccate all’alba di lunedì scorso erano presenti diversi giornalisti, foto e video reporter, fra cui certo Manuel Zani. Il dubbio che tutte le riprese e le immagini