LONGIANO –
Manuel Zani è finalmente a casa. Dopo la gigantesca “avventura” che lo ha visto fra i protagonisti della missione umanitaria
Freedom Flotilla e del blitz militare al largo delle coste di Gaza da parte dell’esercito israeliano. E’ rientrato nella notte di ieri, anche per schivare giornalisti e curiosi, dopo gli accertamenti di Roma ed un breve intervento a Bologna, in occasione di una proiezione alla cineteca del video realizzato dall’amico
Manolo Luppichini sulla situazione del popolo palestinese nella striscia di Gaza, durante il
Festival sociale delle Culture Antifasciste. Abbiamo incontrato Manuel ieri mattina a Longiano, per una veloce intervista:
Come è nata la decisione di unirti alla missione Freedom Flotilla?
Manolo Luppichini – documentarista indipendente romano - mi ha chiamato a ridosso della partenza e mi ha chiesto se mi interessava lavorare assieme a lui. Siccome ci conosciamo da una decina di anni e abbiamo già fatto qualche cosa assieme, ho preso la palla al balzo e sono partito. Prima di tutto per interesse professionale e passione. Poi naturalmente è ovvio che la situazione palestinese mi interessa, ma soprattutto mi interessava vedere con i miei occhi le cose per quelle che sono.