Ti chiamero' giulia, come un grido in pieno eterno al pari di un capriccio immerso d'inferno tu per me sarai giulia, come un prisma che genera stadi uno ad uno chiusi in quello sguardo tutti e cento morti, ciascuno perso ed in ritardo e ti chiamero' giulia, mentre perdo ogni...
TROVA IN ME IL TUO TRADITORE, AVRO' DI CHE LOTTARE LA MIA SCHIUMA MI APPARTIENE, NON LO DIMENTICARE E' LA COLLA CHE LI ATTRAE, LA STESSA A RILEGARE ME CHE SON SIGNORE, IN UN FONDALE OCEANO D'UN GRAVE TRE LE PUNTE DEL FORCALE A RACCONTAR CHE NON PUOI DOMINARE ALCUN REGNO SENZA SPAVENTARE E MI RASSEGNO A...
LONGIANO – Sono di ieri le dichiarazioni dell’esponete della Lega Nord cesenate Antonella Celletti che definisce Zani come un “non eroe” e una persona che “ha partecipato all'azione degli islamisti turchi senza la consapevolezza di essere strumentalizzato per un fine tutt'altro che pacifico”. La risposta di Manuel Zani, direttamente attaccato dall’esponente leghista, non si è fatta attendere.
“Io non sono certo una figura eroica, né ho cercato di esserlo, al pari di nessun’altro fra i membri dell’equipaggio della flottilla. Se mai i veri eroi sono gli abitanti di Gaza che quotidianamente, da anni ormai, vivono una situazione veramente disastrosa. E non parlo certo di Hamas, ma dei civili palestinesi, degli uomini, delle donne e dei bambini che non hanno accesso a cure sanitarie, ai beni di prima necessità. Mi sono imbarcato come documentarista per svolgere un lavoro. Vorrei capire su quale basi la signora Celletti si arroga il diritto di sostenere che io sia un mistificatore o che mi sia fatto più o meno strumentalizzare ‘dagli islamisti’, come li definisce
LONGIANO – Manuel Zani è finalmente a casa. Dopo la gigantesca “avventura” che lo ha visto fra i protagonisti della missione umanitaria Freedom Flotilla e del blitz militare al largo delle coste di Gaza da parte dell’esercito israeliano. E’ rientrato nella notte di ieri, anche per schivare giornalisti e curiosi, dopo gli accertamenti di Roma ed un breve intervento a Bologna, in occasione di una proiezione alla cineteca del video realizzato dall’amico Manolo Luppichini sulla situazione del popolo palestinese nella striscia di Gaza, durante il Festival sociale delle Culture Antifasciste. Abbiamo incontrato Manuel ieri mattina a Longiano, per una veloce intervista:
Come è nata la decisione di unirti alla missione Freedom Flotilla?
Manolo Luppichini – documentarista indipendente romano - mi ha chiamato a ridosso della partenza e mi ha chiesto se mi interessava lavorare assieme a lui. Siccome ci conosciamo da una decina di anni e abbiamo già fatto qualche cosa assieme, ho preso la palla al balzo e sono partito. Prima di tutto per interesse professionale e passione. Poi naturalmente è ovvio che la situazione palestinese mi interessa, ma soprattutto mi interessava vedere con i miei occhi le cose per quelle che sono.
LONGIANO – E’ partita la carovana che riporterà a casa i sei attivisti italiani, fra cui il longianese Manuel Zani. Partito nella tarda mattinata di ieri dal carcere di Beersheba dove era detenuto in stato di fermo assieme agli altri membri dell’equipaggio della Flotilla, Manuel è stato scortato dai militari israeliani sino all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove verrà imbarcato su uno dei sei aerei speciali in partenza per la Turchia. Lo scalo all’aeroporto di Ankara o di Istanbul – queste la destinazione più probabile per la comitiva di italiani – rappresenterà ufficialmente il ritorno allo stato di libertà per Manuel Zani e gli altri attivisti protagonisti di questa vicenda che presenta, con il passare del tempo, sempre più lati oscuri. I genitori ed i fratelli di Manuel, nonostante il filo diretto con la Farnesina rimangono in attesa di entrare in contatto diretto con il proprio caro, visto che il governo israeliano non ha acconsentito ad alcun interlocutore non istituzionale di raggiungere telefonicamente i detenuti per tutta la durata del loro trattenimento. “Stiamo aspettando di ricevere la notizia dell’arrivo di Manuel in Turchia – così il fratello di Manuel, Mattia Zani -perché solo una volta atterrato ad Istanbul potrà farci sapere direttamente come sta”. La vicenda è resa più complessa dal fatto che tutti i membri dell’equipaggio della Flotilla sono stati obbligati a consegnare i loro averi personali - fra cui fotocamere, cineprese e ovviamente telefoni cellulari - ai militari israeliani durante le fasi immediatamente successive al blitz. Grazie al fratello minore Mattia si sa che sono arrivate delle “rassicurazioni da parte della Farnesina sulla riconsegna da parte del governo Israeliano di tutto il materiale sequestrato”. L’importanza di questo fatto, a prescindere dal valore economico dei beni in questione, è ovviamente rappresentata dall’importanza delle immagini e dei video girati. Come sappiamo, sulle navi della Flottilla attaccate all’alba di lunedì scorso erano presenti diversi giornalisti, foto e video reporter, fra cui certo Manuel Zani. Il dubbio che tutte le riprese e le immagini